Solitudini, monitor e noBlogs
Posted: Febbraio 28th, 2007 | Author: alieno | Filed under: scarabocchi | 15 Comments »Mettete qualcuno davanti a un computer, fategli capire che è completamente solo e poi state a guardare quello che succede: cercherà altre persone, ma solo fino a un certo punto. Avrà amici che non sono proprio amici, e un’intensa vita online, che non è proprio come avere una vita sociale. Si sentirà più connesso, ma sarà comunque solo. Tutte le persone sedute davanti ad un computer sono sole. Tutte le persone sedute davanti a un computer sono al centro del mondo. Tutte le persone sedute davanti a un computer vogliono parlare di sé. Questa è una prima idea di quello che vorranno dalla rete le persone cresciute con internet. Una delle cose più intelligenti di MySpace è il suo nome.
Il nuovo Big Bang di J. Lanchester, The Guardian in Internazionale 680
L'antipatia viscerale che provo per MySpace mi ha fatto apprezzare la conclusione di un aticolo mediamente "apocalittico" ma, continuando con la citazione, senza fare troppo "l'integrato" vedo in noBlogs spiragli interessanti…
Sarà che non è nato sulla cresta dell'onda/moda dei blog oppure che la scelta di essere legato ad una precisa comunita, in cui per buona parte ci conosciamo almeno di vista vanificando l'aspetto della nuova conoscienza superficiale ma con una "selezione naturale" di chi produce contenuti (in altri termini interessanti perchè simili) ma spulciando in giro per i vari blog trovo spesso cose da leggere che sono oltre il semplce sguardo al proprio ombelico, la favola della buona notte od il commento dovuto sul fatto del giorno.
Poi guardo l'ora e mi domando ma cosa ci faccio ancora qui davanti?
Bah…
Sssssshhhhh! Le solitudini non si rivelano…
Non lo sai che ora abbiamo tutt* vite perfette, dentro i nostri corpi perfetti, con i denti perfetti e i nostri sorrisi perfetti?
Io sono parzialmente d’accordo con quello che si conclude nella citazione. (Che trovo in perfetto “Business Style”)
Da quando conosco la rete in realtà non ho incontrato moltissime persone che vogliono davvero raccontare di se’. Ed è per questo che hanno o avranno solo amici che non sono amici…
La rete è uno dei tanti modi di stare al mondo e di comunicare con esso. Senza demonizzazioni dello strumento, penso che prima di internet non è che la gente fosse meno sola o problematica e i luoghi di aggregazione si riducevano alle discoteche. E tutta la gente che sta su internet se non fosse stata qui non sarebbe comunque mai andata in discoteca perchè non lo riconosceva come ambiente buono per se’. Se la gente si confronta, scambia le opinioni, vive in una costante dimensione di agorà virtuale in realtà semplicemente “comunica” e forse cresce, oppure “non comunica” e quindi non cresce. Come sempre dipende dall’uso che dalle cose si fa e non dallo strumento in se’.
poi ci sono gli aspetti alienanti della rete, l’autismo, l’assuefazione ad un giochino che tiene concentrati i neuroni solo su una cosa… e comunque: già, che ci facevi qui alle 3.45 del mattino? e soprattutto, che ci facevo anch’io sveglia a quell’ora? ;))
e soprattutto perchè sei già sveglia alle ore 11.14?? ;))))
cmq nell’era dei mezzi di comunicazione… sorprendentemente non si comunica, ma ci si parla addosso..
vi è mai capitato di stare su un autobus alle ore 9.00 di mattina? che tristezza!
Prue :)*
Pure se uno fa tardi la mattina poi c’e’ da lavurà, che l’autismo non lo paga nessuno :)
E’ vero che ci si parla anche addosso. Ma scrivere è sempre stata una bella arte terapeutica e male non fa. Il fatto che uno scrive e poi si rilegge anche vuol dire che in un modo o nell’altro si mette davanti ad uno specchio perchè vuoi o non vuoi quello che sei ti ritorna tutto intero…
E’ pero’, maronna picciotti come siete depressi :-D
Alle nove di mattina mi è successo di incontrare sull’autobus delle signore bellissime che mi hanno raccontato tutta la storia della loro vita…
sai di quelle signore che ti tirano fuori detti in dialetto stretto o comunque forme idiomatiche e tutta una serie di cose affascinantissime?
Io mi diverto e conservo per la mia collezione di storie ;)
Vabbè… ora alieno ci butta fuori che ci mettiamo a chiacchierare come le comari nel suo blog :P
si stamattina c’ho un po’ la depressione e la negativà tipica della sindrome premestruale.. ;))
sarà che alle 9 di mattina non sono molto comunicativa..
no cmq non intendevo dire che *noi* ci si parla addosso, ma che tendenzialmente si passano ore e ore a telefonare, spedire sms, spedire e-mail e alla fine non si comunica!
e poi mettici pure la frenesia della vita romana….che mica è poco ;)))
alienoooo non ci buttare fuori ;)) non siamo poi così off topic dai :P
E chi vi butta fuori… siete le benvenute ho un ampia tolleranza per gli OT interessanti… epoi non siete affatto fuori tema.
Io ci proverei anche a dormire ma mi sveglio ed in più ringhio a chiunque incrocio… il peggio è che non posso nemmeno sperare che sia sindrome premestruale! ;)
Per ora non ho molto da aggiungere ma leggo ed ascolto volentieri :)
la sindrome premestruale è una gran bella scusa ;)))
hihih
Bella la sindrome premestruale e appoggio totalmente alieno per il fatto che lui non se la può rivendicare :-D
Pure io la uso spesso per tirarmi fuori d’impaccio da discussioni faticose ;)
Anzi a volte la adopero come strategia preventiva perchè se “Avviso” che ho la mia bella sindrome poi posso dar di matto con furore :-D
Io penso che la cosa rivoluzionaria sarebbe organizzare un fine settimana in cui si dorme e basta. Per una bella disintossicazione da computer…
Dubito però che ci viene qualcuno a parte chi spera di appurparsi qualcun* :-D
Comunque io in realtà addosso mi ci parlo pure e non è brutto…
è quell’effetto liberatorio che sortisce il non dover dire per forza cose serie e intelligenti. come farsi la pipì dopo che te la sei trattenuta per tutto il percorso, te la sei ballata mentre non trovi le chiavi del portone di casa, te la sei stritolata mentre spetti quella minchia di ascennsore e poi te la sei smossa salendo i gradini pianino a cosce strette per non perderne neppura un goccio. Infine arrivi davanti la porta di casa e la chiave, quella stramaledetta, ti si incunea nei meandri più profondissimi della borsa. E’ in quel preciso momento che è sano decidere di pisciarsi addosso… D’altronde i pianerottoli a qualcosa dovranno pur servire, no?
Ecco, un blog socialmente utile potrebbe essere quello che si chiama “Pianerottolo Blog”…
Ora sto delirando…
è la fame :-D
noblogs inatanto ha la portineria (prima pagina) si vede chi entra (nuovi arrivati) e chi esce (articoli recenti) anche se non si capisce bene cosa succede negli appartamenti (blog più attivi)…
“tempo al tempo…” dicono dalla sala caldaie e la portiera urla “la bici… nella rastrelleria che senno si rovina l’intonaco del cortile!”
una gara di deliri? :*
ma io parlavo di pipì :)
vuoi vedere che ho fatto una metafora sul senso della vita?
però è possibile: il pianerottolo e la pipì addosso, come metafora. potrebbe essere il pianerottolo della vita (ahahahaha mi sento tanto marzullo) o il pianerottolo del web. se uno non riesce ad entrare allora si fa pipì addosso. Ma mettere dei cessi pubblici sui pianerottoli?
ahahahaha
basta…
altrimenti non smetto più
baci ;)
pisciare sui pianerottoli senza cesso è da rivoluzionari quindi?
Io nel dubbio rivluzionerei i pianerottoli ma si sa’ sono un inutile estremista…
li facciamo diventare collinotteri? ;)
L’articolo in lingua originale si trova qui.
Mettete qualcuno di fronte a un’ampia scelta di locali pubblici -commerciali o no- e spazi di aggregazione, fategli capire che è completamente solo e poi state a guardare quello che succede: cercherà altre persone, ma solo fino a un certo punto. Avrà amici che non sono proprio amici, e un’intensa vita al bancone del bar o nella dancehall, che non è proprio come avere una vita sociale. Si sentirà più in relazione con gli altri, ma sarà comunque solo. Tutte le persone che sono in relazione con altre persone sono sole. Tutte le persone si sentono al centro del mondo. Tutte le persone vogliono parlare di sé.