Sogni d’oro nonno Mao

Completamente cancellata la "sua" rivoluzione dalla cerimonia degli attuali luccicanti giochi olimpici al Grande Timoniere, che in famiglia veniva chiamato "nonno Mao", non rimane che augurare sogni d’oro!

Magari prorio come nella puntata dei Simpson immaginarselo ricoperto dalla "sua" badiera "politica" piuttosto che da quella della nazione che ha guidato, non senza errori ed orrori, e dopo averlo santificato ed iconizato, fino all’ossesione, ora lo "nasconde" in modo ipocrita così come il resto del "mondo dei grandi" (atleti compresi) ingnora in modo ipocrita cosa sia la Cina oggi.

Ed ora un premio… 

Per esservi sorbiti questi scarabocchi il consilgio/premio è quello di leggervi le cazzate olimpiche invece che le retoriche vomitevoli della stampa main stream.