Dei divieti e delle pene

In  questi mesi estivi si fa della "facile ironia" sulla proliferazione dei divieti più o meno assurdi, che questo accada in modo trasversale dal Il Giornale pasando al Corsera fino ad Il manifesto stranisce ma non quanto la tragica costante cialtroneria della categoria dei pennivendoli.

Leggo tra i vari divieti assurdi questo:

A Sirolo, in provincia di Ancona, è proibito l’ingresso di gatti e cani, anche con guinzaglio e museruola. Multa fino a 155 euro.

Frase che scritta in questo modo non ha senso, intendono forse il territorio comunale di Sirolo? Oppure il "solo" paese?

Il Giornale più "informato" di altri precisa che si tratta de "La piazzetta" ma al Corriere ed al Manifesto è sembrato corretto pubblicare un affermazione senza senso, ovvio che la notizia non è il singolo divieto ma la pratica di vietare qualsiasi cosa per quanto assurda ma non esiste una deontologia professionale se pur minima che porti ad una verifica? La risposta è banalmente NO!

Il pase in questione
lo conosco e frequento spesso, con animali più o meno a quattro zampe ma
sopratutto senza museruola, garantisco che mai nessuno s’è
azzardato a dirmi nulla al limite qualche sguardo perplesso… ma car* ora sapete che rischiate grosso! Quando andiamo a infrangere questo divieto?

Preferireste scrivere magari in italiano corretto notizie verificate anche su blog di quart’ordine?

Che noiosi!