Facebook benevolmente riapre ‘Il popolo viola’
Posted: Dicembre 13th, 2010 | Author: alieno | Filed under: note a margine | Tags: Facebook, Popolo Viola, Privacy | Commenti disabilitati su Facebook benevolmente riapre ‘Il popolo viola’La notizia del giorno è che Facebook ha chiuso lo spazio de ‘Il popolo viola’ salvo poi ripensarci e benevolmente riaprire i suoi cancelli, i dettagli della notizia si trovano in rete.
Questo evento mi da la possibilità di dilungarmi in merito all’uso di servizi internet apparentemente gratuiti come strumento di attivismo politico e sociale.
Quello de ‘Il popolo viola’ non è il primo caso, altri si sono risolti in modo meno “felice” il problema è che succede continuamente semplicemente perché il servizio è loro hanno delle regolo ben precise e quindi possono farlo!
Per quanto riguarda le pagine di Facebook la chiusura avviene spesso con la seguente laconica comunicazione:
‘La tua pubblicazione e’ stata bloccata a causa di una violazione delle Condizioni d’uso’.
Questo è stato possibile perché le condizioni generali di utilizzo, quelle che si accettano con un click senza nemmeno leggerle sono stabilite dai proprietari del sito (loro) i cui utenti (noi) siamo solo dei meri utilizzatori.
Succede quando apriamo un nostro spazio sui social network commerciali come Facebook, Twitter, e simili ma anche presso altri servizi di comunicazione come Skype, Google gruppi, Gmail, Yahoo, Msn, etc..
Nel ‘contratto’ che si sottoscrive con Facebook per le cosiddette pagine si legge, al punto 1, che:
‘le pagine sono uno strumento per promuovere organizzazioni e campagne anche politiche’
il punto 4, aggiunge
‘Quando l’utente pubblica contenuti o informazioni su una Pagina, noi (Fecebook) non siamo obbligati a distribuire tali contenuti o informazioni agli altri utenti’.
In buona sostanza si accetta una censura senza appello e senza regole ben precise, quale persona sana di mente potrebbe accettarle?!?
Facebook è innegabilmente un luogo di aggregazione in cui far circolare voci, idee, appelli e quant’altro ma non deve e non potrà mai essere IL luogo principale di una attivismo degno di tale nome ma solo di quello che i padroni del servizio benevolmente lasceranno fare.
L’art. 11 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino recita:
‘La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.’
Garantire un accesso a tutta la rete internet con la possibilità di creare e gestire spazi accessibili a tutti, senza la firma di contratti e regole di utilizzo, è una battaglia da combattere ogni giorno anche costruendo consapevolezza.
Ci sono le alternative, magari non sono piene di lustrini ed alla moda ma funzionano da anni con regole ben diverse e questo spazio lo dimostra, serve solo sceglie di praticarle.
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