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Preconcetti su Johnny Cash

Posted: Agosto 18th, 2011 | Author: | Filed under: note a margine | Tags: , , | Commenti disabilitati su Preconcetti su Johnny Cash

Quella di Johnny Cash wasp o per meglio dire “fascista”, come si sintetizza in modo esplicito, è probabilmente frutto di due fraintendimenti.

Il primo è quello più diffuso ovvero che chiunque faccia della musica “country” sia di destra, che poi quella fatta da Cash sia rockabilly è una differenza che l’italiano medio sopratutto se ancorato alle gabbie musicali anni 70 fa fatica a fare.

Il secondo è che Johnny Cash che a differenza di Elvis è sopravvissuto ad anni di abusi era diventato il monumento di se stesso, con tanto di show televisivo, che come ogni pop star degna di tal nome è stato avvicinato da politici e presidenti perché in qualche modo era un idolo dall’America profonda e depressa, quella dei bifolchi del sud nota come white trash “spazzatura bianca”, oggi autodefinitasi come rednecks “colli rossi” ovvero quelli che chini al lavoro il sole lo prende solo sul collo.

Di fatto però Cash non era nemmeno un “puro” bianco anzi per un quarto era di razza indiana, Cherokee, come si evince dall’album Bitter Tears incentrato sui temi dei nativi americani, pubblicato nel 1964 quando la tematica era tutt’altro che appetibile per il grande pubblico, per capirci un film come Soldato blu è del 1970

C’è da dire che nella sua carriera è riuscito più volte ad abbattere le barriere “classiste” vedi la scelta di fare concerti nelle carceri, nel contesto del movimento di diritti civili degli anni sessanta, ma anche denunciare la situazione del Vietnam in modo certo non barricadero ma esplicito.

Cash accetto nel 1969 di intrattenere le truppe americane ma gli bastarono pochi giorni a Saigon, per capire quanti e quali orrori ed ingiustizie veniva perpetrate nel paese.

Al ritorno, scrisse e registrò “Singing in Vietnam Talking Blues”, che racconta le sue esperienze nel paese devastato dalla guerra ed il pantano in cui erano finite le forze Usa che si chiude con dei versi espliciti:

I hope that war is over with,
And they all come back home,
To stay.

In peace.

In sintesi direi che Johnny Cash non era un fascista ma anzi rappresenta bene la figura del rocker bordeline degli inizi che avuto la fortuna, o sfortuna, di sopravvivere a se stesso invece di morire giovane.


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