Posted: Novembre 20th, 2013 | Author: alieno | Filed under: avvistamenti, Ex post, scatti rubati | Tags: G8, Genova 2001, Marketing, Memoria | Commenti disabilitati su Un altro mondo è (im)possibile
Un altro mondo è (im)possibile
Posted: Dicembre 31st, 2012 | Author: alieno | Filed under: Ex post | Tags: Memoria | Commenti disabilitati su Euforica condivisione
C’è stato un periodo in cui tutto andava fatto insieme… ma tutto, veramente tutto ed anche di tutto!
C’è chi è cambiat*, qualcun* è sparit* e c’è anche chi non è sopravvissut* eppure…
Eppure… lo abbiamo fatto con un senso di euforica condivisione che qualcuno definiva incoscienza ed anche se alle volte ci siamo fati del male spesso ci siamo fatti del gran bene.
Questo post di “fine anno” è dedicato a noi… Tutti noi… ed anche a chi passa di qui per caso e sorride della stupida immagine che però rende benissimo l’idea di: “euforica condivisione”.
Posted: Novembre 5th, 2012 | Author: alieno | Filed under: virgolette | Tags: antifa, Memoria | Commenti disabilitati su Esercizi di memoria
Tradurre la frase del Guardian a proposito della sua presenza nella questura di Genova durante il G8 del luglio 2001
(“He has never been required to explain what orders he gave”)
Prendo in prestito Giovanni De Mauro, pubblicato su «Internazionale» numero 873, 19/25 novembre 2010, per ricordare uno degli esercizi da fare per resistere alla tentazione (tutt’altro che nuova) di non trovare poi così male Gianfranco Fini.
Posted: Luglio 7th, 2012 | Author: alieno | Filed under: virgolette | Tags: Memoria | Commenti disabilitati su Scegliete…
Scegliete la vita;
scegliete un lavoro;
scegliete una carriera;
scegliete la famiglia;
scegliete un maxi televisore del cazzo;
scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici.
Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita;
scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa;
scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta;
scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo;
scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina;
scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare.
Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi;
scegliete un futuro;
scegliete la vita.
Ma perché dovrei fare una cosa così?
Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos’altro.
Le ragioni? Non ci sono ragioni.
Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?.
Mark “Rent-Boy” Renton in Trainspotting
Posted: Dicembre 18th, 2011 | Author: alieno | Filed under: Ex post | Tags: antifa, Memoria | Commenti disabilitati su Casa Pound, Casaggì e la Firenze per bene
In queste ore la città di Firenze ma non solo è attraversata da un rigurgito antirazzista, dopo la caccia all’uomo del 14 dicembre 2011 quando un 50enne, fascista del terzo millennio, ha ucciso due senegalesi e ferito gravemente altri tre, prima di spararsi.
I giornali sono pieni di profili del “mostro” e la pubblica opinione si solleva contro organizzazioni variamente neofasciste, fascisti del terzo millennio di Casa Pound si trovano nel centro del mirino ma la furia cieca non deve far confondere tra blatte, topi di fogna ed altri abitanti del sottosuolo.
Il vizio della memoria mi porta a pubblicare qui a fianco l’orrido manifesto dello scorso agosto che invece di commemorare la liberazione di Firenze, inneggiava ai franchi tiratori; la firma in calce al manifesto è molto importante e riporta “Casaggì Firenze”.
Per i non toscani il “caso” Casaggì merita due parole in più, infatti si tratta di un esperimento che ha cercato di imitare da sempre Casa Pound ma senza mai staccarsi dai partiti di riferimenti (AN prima e PdL poi).
Non è un caso se la voce wikipedia di Casaggì fa riferimento ad Azione Giovani il movimento ufficiale dei giovani di Alleanza Nazionale; il punto è che la destra italica non ha mai smesso di giocare con le nostalgie del ventennio ed il rapporto dei vari fascismi del terzo millennio con il potere politico è una cosa nota chiunque sappia osservare.
Il problema è che quando poi “ci scappa il morto” son tutti pronti a prendere le distanze, se non a dichiarare che anzi sono “valide alternative alla violenza” ma basta consultare archive.org, che consente di salvare il passato di internet, per vedere a come in questa pagina che le affinità tra Casa Pound e la giovane destra di Firenze ci fossero e come.
Non stupisca che il sindacone di Firenze, il PD e gli organi di stampa si guardino bene dal mettere alle strette gli espoenti di Casaggì, magari ricordando loro posizizioni più meno recenti… la Firenze per bene ha bisogno di un mostro e non vuole certo cercarlo tra i suoi “migliori” rampolli!
Posted: Settembre 23rd, 2010 | Author: alieno | Filed under: note a margine, virgolette | Tags: Memoria, Vaticangate | Commenti disabilitati su Le parole di un banchiere e di un politico
Da leggere e rileggere per capire come non ci sia futuro senza memoria.
Ambrosoli è una persona che in termini romaneschi se l’andava cercando.
Giulio Adreotti intervistato in merito alla morte di Giorgio Ambrosoli durante una trasmissione televisiva andata in onda nel 2010
Santità sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti dello Ior; sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti paesi e associazioni politico-religiose dell’Est e dell’Ovest; sono stato io in tutto il Centro-Sudamerica che ho coordinato la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l’espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato.
Roberto Calvi al Papa Giovanni Paolo II pochi giorni di essere ucciso sotto il ponte dei Frati neri a Londra nel 1982
Il “sottile” filo rosso della memoria che passa dal Banco Ambrosiano, allo IOR (Istituto per le Opere di Religione) e finisce nel bagno di sangue, che nella seconda metà del novecento travolse buona parte dell’America latina.
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